Una parte della nostra vita, più o meno felice, l'abbiamo passata a scuola, sia elemtare, media, superiore o università.

Allora, l'unico pensiero che ci preoccupava era che finisse in fretta.

Oggi, forse perchè siamo cresciuti, quello che ci preoccupa è che i nostri figli abbiano

la possibilità di imparare, di conoscer, di sapere.

Dove, se non a scuola?



Sapete cos'è il CYBER-BULLISMO ?

Bullismo è una parola che tutti conosciamo, sappiamo che i bulli sono quei ragazzi che forti della loro fisicità e del loro ruolo di "pseudo-leader", sottopongono altri ragazzi scelti di solito tra quelli che magari si presentano timidi e riservati , attivi nello studio e fisicamente esili, a sgradevoli e perpetrati maltrattamenti che a lungo andare creano nella vittima un forte disagio e malessere.
Con l'avvento e la diffusione di internet e dei social network come youtube o facebook, per citare i più conosciuti, la parola bullismo si è evoluta trasformandosi in CYBERBULLISMO (bullismo su internet).
Anche la nostra scuola non si fa certo mancare i suoi esemplari di cyber-bulletti anche se finora non siamo mai venuti a conoscenza di "episodi" particolari. Siamo invece venuti a sapere di piccoli fatti che riguardano video brevissimi (pochi secondi) girati in classe con i telefonini e poi pubblicati su youtube. Questa notizia ci era arrivata poco prima della riunione del 2 marzo scorso con tutti i rappresentanti di classe.
Durante questi mesi ci siamo occupati prevalentemente della situazione economica e gestionale della scuola, fondamentale per poter capire cosa eravamo in grado di proporre per migliorare l'offerta formativa, ma visti i recenti avvenimenti che hanno coinvolto alunni delle scuole di Rimini e Misano con atti di bullismo e pubblicazione sul web di video di maltrattamenti, ingiurie a compagni ed insegnanti con conseguenti denuncie e sanzioni, abbiamo cominciato a pensare al da farsi..
Per primo è essenziale focalizzare il più possibile l'attenzione di genitori e docenti su ciò che figli e alunni possono causare a se stessi ed alle proprie famiglie utilizzando superficialmente youtube, facebook o simili.
Pubblicare foto, video di minori sui social network E' SEMPRE E COMUNQUE ILLEGALE, così come pubblicare commenti ingiuriosi e diffamanti su compagni di scuola o professori!
Molti non sanno a cosa vanno incontro nell'agire in questo modo, né gli adulti né tantomeno i ragazzini sono in grado di comprendere quanto la facilità di utilizzo di questi ambienti cyber o web (il cui utilizzo prolungato comporta, oltretutto, l'estraniazione dalla realtà) possa essere causa di gravi conseguenze.
Da questo è nata l'idea di provare a fare qualcosa utilizzando quanto sappiamo e sappiamo fare e, nello specifico, per i genitori in consiglio si è attivato Carmine Testa che stà già seguendo la questione delle aule di informatica. Luogotenente Maresciallo dell'Aereonautica Militare con una grande esperienza maturata nel campo informatico (per passione e per lavoro), Carmine insieme a tutti noi ha proposto alla dirigenza della scuola Geo Cenci di poter fare degli incontri con i ragazzi (classe per classe in tutte le sedi), alla presenza dei docenti, dove affrontare il che cos'è il cyberbullismo, cosa rischiano i bulletti internauti (sanzioni civili e penali nei casi più gravi) e, come, eventualmente, si possono difendere coloro che ne sono vittima.
La proposta è stata immediatamente recepita e approvata ed infatti i primi incontri si sono già avuti nelle terze di Via Alghero (mese di Aprile: il 21 nella classe 3 G e il 24 nella 3 H di via Alghero, nel mese di Maggio il 7 nella classe 2 B delle Pascoli) mentre altre sono previste per il giorno 13 nella 3 F di via Alghero ed il giorno 14 classe 3 C delle Pascoli.
Grande la curiosità e l' interesse che gli incontri hanno prodotto nei ragazzi. Tutti in silenzio e attenti per non lasciarsi scappare un solo momento. L'obiettivo è quello di dare delle informazioni, di chiarire e di rendere consapevoli, per quanto possibile, i ragazzi di come quello strumento rappresentato dal pc e dalla rete non si limiti al proprio schermo e alla propria scrivania con la prospettiva che siano più coscienti e responsabili quando, la prossima volta, si siederanno di fronte alla tastiera.
Ma non ci sono solo i ragazzi: l'idea di Carmine è quella di mettere insieme per tutti i genitori interessati, una serie di suggerimenti e informazioni a partire da dove potrebbe essere più oppotuno posizionare il computer fino ad arrivare ad indicare forme di controllo aggiuntive per poter impostare un utilizzo più sicuro di internet.